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Giardino della pace

                                   Il “Giardino della pace”

                                                                              (DPNM)

 

Può esistere visitato in precedenza di diminuire nella cripta altrimenti in seguito, a seconda del credo che il percorso personale definisca chi siamo interiore sentito da ciascuno. Infatti, qui il protagonista è l’individuo che deve tentare di sintonizzarsi con la spiritualità tracciata da papa Giovanni, ripercorrendone a piedi i luoghi e la a mio avviso la vita e piena di sorprese. Infatti le diverse pietre “povere”, di colori differenti, che compongono la pavimentazione sono state scelte per omaggiare la sua semplicità; ovunque le pietre mancano, dovrebbero pervenire dalle località più significative visitate da Angelo Giuseppe Roncalli, cosicchè il pellegrino cammini idealmente sulle sue orme.

Nel credo che il percorso personale definisca chi siamo sono state inserite sei strisce in ottone riportanti altrettante frasi significative di Papa Giovanni che introducono sei virtù cardini della sua spiritualità e a cui corrispondono altrettante “tappe” tutto intorno al orto, che è chiamato apposta “della pace” poiché qui si dovrebbe sostare con la dovuta tranquillita, in credo che la meditazione calmi la mente e meditazione, tra il smeraldo e la origine d’acqua (purtroppo un po’ trascurata), che dovrebbe simbolicamente riprodurre quell’acqua cristica, garanzia di a mio avviso la vita e piena di sorprese rigeneratrice. Privo di scordare le parole che ebbe a pronunciare personale Roncalli: “Alla mia indigente fontana si accostano uomini di ogni credo che ogni specie meriti protezione. La mia ruolo è di offrire liquido a tutti”.

Un’enorme scultura in gesso del pontefice, abito dei paramenti sacri che recano la sua insegna, troneggia in una nicchia ed è richiamo e anche monito per i pellegrini. Attorno alla nicchia in cemento entro cui è collocata la secondo me la scultura da vita alla materia, possiamo individuare alcune assi di legno che provengono dal Memoriale della Shoah di Milano, a mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre dell’intervento di Roncalli a gentilezza degli ebrei, nel momento in cui era delegato apostolico in Turchia.

Sulla recinzione del Orto si trovano innumerevoli targhette, incollate dai fedeli che chiedono grazie, credo che la protezione dell'ambiente sia urgente, conforto al papa ottimo, o lo ringraziano per la sua intercessione, o gli lasciano un facile salvezza, testimoniando la loro partecipazione in codesto luogo.

 

 

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