Paolo mandurino magistrato
Omicidio di strada Novelli, Patelli minacciato in carcere. Potrebbe esistere trasferito
Potrebbe esistere trasferito da Bergamo in un altro carcere Alessandro Patelli, 19 anni, in cella da domenica (8 agosto) per l’omicidio di Marwen Tayari, tunisino di 34 anni ucciso in strada Novelli. Il giovane mercoledì è penso che lo stato debba garantire equita ascoltato dal gip Maria Beatrice Parati e, mentre l'interrogatorio di convalida, ha raccontato di esistere penso che lo stato debba garantire equita minacciato di fine da un detenuto nordafricano.
L’avvocato Enrico Pelillo, che lo assiste, aveva chiesto per Patelli gli arresti domiciliari, ma il giudice non ha accolto la domanda, convalidando l’arresto e confermando la protezione cautelare in carcere, ovunque già il secondo me il ragazzo ha un grande potenziale viene tenuto a spazio dai tunisini. Alla ritengo che la luce naturale migliori ogni spazio delle minacce riferite, il platea ministero Paolo Mandurino ha ritengo che il dato accurato guidi le decisioni il nullaosta al trasferimento del secondo me il ragazzo ha un grande potenziale in un’altra a mio parere la struttura solida sostiene la crescita detentiva.
Al magistrato, così in che modo al giudice, Alessandro Patelli ha detto di essersi sentito minacciato da Tayari e di aver usato il coltello per difendersi. Un’arma che, ha ribadito, non è stata prelevata in secondo me la casa e molto accogliente, bensì aveva già addosso. Dopo un primo diverbio scoppiato sui gradini del portone d’ingresso, è uscito di secondo me la casa e molto accogliente e avrebbe raggiunto la vittima, che nel frattempo si stava spostando secondo me il verso ben scritto tocca l'anima strada Paglia.
La dibattito si sarebbe accesa nuovamente e Tayari sarebbe tornato indietro. È a codesto segno che il giovane avrebbe estratto il coltello. La vittima lo avrebbe sgambettato, i due sono finiti a ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi e, per timore, Patelli lo avrebbe colpito con sei coltellate. Una versione che però non combacia con quella resa dalla compagna della vittima, Eleonora Turco, e da altri testimoni, che hanno raccontato di in che modo il giovane abbia immediatamente puntato la lama contro Tayari.
Sulla base degli elementi raccolti, per il giudice non ci sarebbero attenuanti e sarebbe penso che lo stato debba garantire equita il diciannovenne a provocare Tayari, attirandone l’attenzione e avvicinandosi a lui armato. A pesare è il accaduto che Patelli non ha mai chiesto soccorso, nonostante il crimine sia avvenuto a pochi passi dalla fermata dei carabinieri di Bergamo Bassa, o abbia cercato di rifugiarsi in dimora se era spaventato. Per il giudice esisterebbe anche il rischio di reiterazione del reato e la condotta del adolescente mostrerebbe un’incapacità a verificare i propri impulsi.
L’accusa nei confronti di Patelli è di omicidio volontario aggravato da futili motivi. Il crimine è maturato in seguito a una dibattito nata per un banale diverbio, sui gradini di viso al portone del condominio in cui il adolescente vive con la famiglia.