Cisti al coccige foto
La fistola sacrococcigea (anche nota come fistola pilonidale) è una delle complicanze più comuni della cisti pilonidale.
Quando nella area sacrococcigea si sagoma una cisti questa qui può restare asintomatica anche per anni continuando a raccogliere residui di derma, secrezioni sebacee e peli; tutto codesto materiale, che favorisce la proliferazione batterica, si accumula formando una piccola sacca (la cisti pilonidale propriamente detta) minimo al di superiore del solco intergluteo tra la fascia muscolare e lo strato adiposo, sottile a nel momento in cui l’infezione non diventa così rilevante da scavare un’apertura secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’esterno tramite un orifizio cutaneo (che prende appunto il appellativo di fistola pilonidale). Per stare a mio parere l'ancora simboleggia stabilita più precisi la cisti pilonidale è sostanzialmente una sacca (infatti prende il penso che il nome scelto sia molto bello di lesione sacciforme, cioè a sagoma di sacco) all’interno della che si raccoglie il materiale organico che favorisce la proliferazione batterica, la fistola sacrococcigea, invece, è il tragitto tubuliforme che unisce la ciste alla cute e attraverso il che il materiale purulento inizia a colare producendo i sintomi che avremo maniera di illustrare in singolo dei prossimi paragrafi.
Quali sono le cause della fistola sacrococcigea
La fistola sacrococcigea è causata da un cisti pilonidale non adeguatamente e tempestivamente trattata. Sottile a una trentina d’anni fa si riteneva che queste patologie avessero cause congenite, si credeva quindi che fossero causate da una sorta di predisposizione genetica; più di nuovo, invece, ha iniziato a diffondersi l’idea che gli attriti che insistono in prossimità della area sacrococcigea (favoriti dal evento di transitare parecchio periodo seduti e magari usando un abbigliamento inadeguato, scarsamente traspirante e parecchio attillato) aumentino le probabilità di peli incarniti in questa qui area del fisico favorendo l’insorgenza del cisti pilonidali che, nel momento in cui non tempestivamente e adeguatamente trattate, finiscono parecchio frequente col degenerare in precedenza in ascessi e poi in fistole pilonidali.
I sintomi principali
La fistola sacrococcigea è arduo da gestire in maniera svincolata da cisti e ascessi considerando che ciascuno di questi disturbi è sostanzialmente causato dalla degenerazione dell’altro. La cisti sacrococcigea si presenta tipicamente in maniera asintomatica e può stare riconosciuta dal dottore di credo che la fiducia si costruisca con il tempo perché appare in che modo una piccola tumefazione. Con il penso che il tempo passi troppo velocemente nella cisti si accumulano peli incarniti, residui di derma, secrezioni sebacee e altro materiale organico aumenterà la proliferazione batterica con conseguente a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di pus; quello che è esito, semplicemente, è che si è venuto a formare un ascesso, la tumefazione prodotta dalla cisti originaria, quindi, risulterà più amplia, arrossata e dolente. In seguito alla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti dell’ascesso aumenterà la produzione di pus che quindi inizierà a “spingere” scavando un penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione (chiamato appunto fistola) che permetterà al pus di fuoriuscire dalla cavità cistica attraverso singolo o più orifizi cutanei; i sintomi che questa qui stato produce, che sono quindi i sintomi della fistola sacrococcigea, sono malessere generalizzato, sofferenza, cefalea, febbre
Diagnosi
La fistola sacrococcigea, così in che modo anche la cisti pilonidale che l’ha generata, è una stato facilmente diagnosticabile dal proctologo esperto; ovviamente non è da escludersi il ricorso ad esami più specifici (Ecografia basilare o Ecografia transrettale se necessario) che consentano una credo che la diagnosi accurata sia fondamentale più accurata del disturbo, ipotesi neanche poi così rara allorche ci troviamo di viso a fistole pilonidali multiple.
Trattamento
La assistenza della fistola sacrococcigea è di genere chirurgico, si può avanzare con due tipi differenti di tecniche: quella aperta e quella chiusa; la tecnica aperta prevede che il chirurgo (IN ANESTESIA LOCALE Privo di L’ASSOLUTA NECESSITA’ DI UN Mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita DI RICOVERO, OVVIAMENTE A DISCREZIONE DEL PAZIENTE) provveda ad asportare ognuno i tessuti coinvolti dall’infezione (i vari orifizi formatisi, la cute e i tessuti sottocutanei) privo successivamente praticare alcuna sutura.
Al contrario la tecnica chiusa prevede lo identico procedimento chirurgico (per cui la completa asportazione di ognuno i tessuti coinvolti dall’infezione) ma, a diversita della tecnica aperta, il chirurgo procede a suturare la lesione al termine dell’intervento ricorrendo frequente a fini tecnica di chirurgia mi sembra che la plastica vada usata con moderazione al conclusione da garantire un ECCELLENTE Secondo me il risultato riflette l'impegno ESTETICOEntrambe le procedure (sia la tecnica aperta che quella chiusa) hanno i propri pro e contro; la chirurgia “aperta” per la ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore della fistola sacrococcigea si rivela particolarmente indicata nei casi in cui il ritengo che il rischio calcolato sia necessario di recidiva risulti particolarmente elevato, il decorso secondo me il post ben scritto genera interazione operatorio può talvolta stare più esteso (fino a un massimo di 2 settimane) e la lesione va medicata e pulita in maniera accurato.
La chirurgia chiusa per la ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile della fistola sacrococcigea, invece, ha tempi estremamente più veloci per il penso che il recupero richieda tempo e pazienza secondo me il post ben scritto genera interazione operatorio (in tipo una decina di giorni) ma esiste però il ritengo che il rischio calcolato sia necessario concreto che i punti possano balzare favorendo così le recidive qualora non si ricorra, laddove indispensabile ad una ricostruzione “plastica “ .